PER LA GIORNATA DELLA FAMIGLIA

«Filastrocca della famiglia»
Che cos’è una famiglia,padre, madre e una figliache alla mamma somigliaed al capofamiglia?
La famiglia è il tuo primo passo,prima del gran sorpasso,quando andrai più veloce del ventoe sarà il tuo momento,anche tu avrai un figlio e una figliae una nuova famiglia.
È un romanzo che comincia a matitanel momento in cui inizia la vita,è l’inizio del tuo grande viaggio,la famiglia è il tuo vero villaggio.
È una storia tutta da raccontare,un romanzo, saga familiare;è in famiglia che sempre si iniziaa portare su e giù l’immondizia,a comprare anche il latte ed il panee a portare a passeggio il tuo cane.
La famiglia sono le tue radici,raffreddori, cene, dentifrici,c’è chi studia, chi stira e chi fumae chi adopera il tuo bagnoschiuma.
La famiglia è sostegno ed affettoè ospedale e anche sala d’aspetto,dove basta soltanto un bacetto,un bacetto di mamma soltantoe la «bua» passa come d’incanto.
La famiglia, le foto ricordo,chi protesta, chi non è d’accordo,chi ha mangiato il mio tiramisù,era in frigo però non c’è più.
In famiglia si sceglie se andarein montagna, in collina od al mareo restarsene solo e nascostoin vacanza nel mese di agosto.
Mamma adora le spiagge assolate,per il babbo son troppo affollate,per la nonna c’è troppo calore,per il nonno c’è troppo rumore,per la zia, per lo zio e la bambinaci vorrebbe la mezza collina.
In famiglia c’è sempre da faresparecchiare, lavare, stirare:«Se tu lavi quei panni io stendo,ma fa’ in fretta perché sta piovendo».

«Se tu stendi io poi lavo i piatti,ma che bello, li avevi già fatti».«Tu apparecchi la tavola e basta,io sparecchio ed assaggio la pasta».«Pasta cotta, la puoi già scolare,pronto in tavola, vieni a mangiare,ma ricordati di sparecchiare».
Però è dalla famiglia che vienequel bisogno di volersi bene,quella voglia sincera di dare,di ascoltare, imparare, educare,tollerare e, se puoi, perdonare.
É un impegno, responsabilità,risvegliare le tue qualitàconsigliare, poi dare e ridare,siamo umani e possiamo sbagliare,siamo umani e sappiamo accettare.
Litigare e poi fare pace,saper dire «davvero mi spiace»,prima o poi noi lo avremo imparatoa far pace dopo aver litigato, non concludere mai la giornata con una stupida litigata.
Perché in fondo nessuno si pigliase un po’ almeno non si rassomiglia, perché noi siam la «nostra famiglia»,il posto sicuro dove poi ritornare, su cui sappiamo di poter contare,e però, detto in tutta coscienza, in famiglia ci vuol tanta pazienza.
 (Mimmo Mòllica)